L'auricoloterapia è una disciplina che affonda le sue radici nelle culture orientali dal VI sec. a.C., nella medicina tradizionale cinese viene nominata già nel NeiJing SuWen come disciplina integrata all'agopuntura già nel secondo millennio a.C.. Anche Ippocrate che ne cita le tecniche per il trattamento di sciatica e impotenza sessuale dopo aver appreso le conoscenze della medicina egiziana nel "Corpus Hippocraticum" (Le arie, le acque, i laghi). Nel 1957 viene riportata in auge dal dott. Nogier che presenta e pubblica la mappa a "feto rovesciato" nella relazione al "Congresso della Società Mediterranea di Agopuntura" dal titolo "Le pavillon de l'oreille - Zones et points relfexes". L'Auricoloterapia è riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come terapia microsistemica, ovvero un intervento su una parte del corpo che agisce su tutto il corpo, un metodo terapeutico efficace nel trattamento di problemi fisici e psicologici. Nei primi anni del 2000 viene dimostrata la correlazione tra la stimolazione auricolopunturale e l' illuminazione corticale corrispondente, registrato in Rmf. In seguito alle crescenti pubblicazioni scientifiche che ne avvalorano l'efficacia, questa tecnica è entrata di diritto nel campo delle neuroscienze. Oltre al trattamento di disturbi somatici, l'auricoloterapia può essere efficace in ambito posturale, dove Bricot ne è il pioniere. Nel campo delle neuroscienze, è stata calamitata l'attenzione su questa disciplina per la capacità di essere estremamente precisa ed efficace nella neuro-modulazione vagale e riprogrammazione delle strutture sottocorticali, azione già presente e cerificata nel protocollo NADA per le dipendenze da sostanze e droghe. Nella psicoterapia moderna, questa disciplina ha affiancato l'EMDR come promotore della riprogrammazione delle aree sottocorticali nelle sindromi post-traumatiche da stress. Durante i due seminari verranno rivelate le mappe somatiche e viscerali, le strategie di trattamento con diverse tecniche manuali e strumentali, oltre ad acquisire la capacità di “intercettare” le strutture sottocorticali con approccio scientifico.