I Disturbi respiratori in sonno, in particolare la Sindrome delle apnee notturne, rappresentano una condizione clinica di frequente riscontro nella popolazione generale, in grado di determinare una considerevole disabilità in ambito Neurologico e Cardiovascolare. La Sindrome delle Apnee Notturne interessa almeno il 2 - 4% della popolazione generale e si stima che oltre 2.000.000 di persone ne siano affette in Italia; le conseguenze cliniche hanno ripercussioni di estrema rilevanza sia dal punto di vista della spesa sanitaria che per quanto riguarda l’impatto sociale: costituiscono, infatti, un fattore indipendente di rischio per diverse patologie cardiovascolari e, a causa della eccessiva sonnolenza diurna che ne consegue, una rilevante causa di incidenti sul lavoro ed alla guida di autoveicoli. L’interesse per i disturbi respiratori in sonno, da essere prerogativa di chi ha inizialmente indagato la materia (neurologi, pneumologi), ha progressivamente e necessariamente coinvolto altre figure mediche (internisti, pediatri, otorinolaringoiatri, chirurghi maxillo-facciali, nutrizionisti, cardiologi, geriatri, medici legali e del lavoro) rendendo molto evidente la trasversalità di questa nuova branca della Medicina che trova uno dei suoi caratteri più preminenti nella multidisciplinarietà. E’ oggi tuttavia evidente come in Italia e in parte all’estero, non si sia ancora adeguatamente preparati con percorsi diagnostici e terapeutici ben codificati – come ad esempio vere unità multidisciplinari – ad affrontare le problematiche mediche e sociali causate dalla mancata diagnosi e trattamento dei disturbi respiratori in sonno. I Centri del Sonno Universitari o Ospedalieri, talora Privati, sono indubbiamente sottodimensionati rispetto alle necessità e vengono sottoposti a crescenti richieste di visite ed esami, con differimento anche protratto degli stessi a causa dello scarso numero di medici e sanitari specificatamente formati e dedicati. Contestualmente, l’approccio diagnostico e terapeutico basato su criteri multidisciplinari, appare ancora troppo timidamente realizzato. Con il chiaro intento di rispondere all’esigenza di formazione multi- interdisciplinare, il programma del Corso vuole fornire una seria revisione dei recenti progressi nell’ambito della diagnosi e gestione dei Disturbi respiratori in sonno, come la Sindrome delle Apnee Notturne, legandola alle più attuali conoscenze in ambito medico-legale. Tali implicazioni medico legali dei disturbi del sonno sono vaste e differenti tra loro: responsabilità del guidatore e del lavoratore in caso di incidenti o errori correlabili a eccessiva sonnolenza, valutazione dell’idoneità alla guida e a mansioni specifiche, giudizi medico-legali per i livelli di disabilità che questa condizione può determinare. Il Corso sarà diviso in due giorni di lavori: il primo dedicato alla clinica dell’OSAS, suddiviso in quattro sezioni: le prime due dedicate alla formazione frontale nell’ambito della diagnostica dell’OSAS e delle sue complicanze cardiache, neurologiche, metaboliche e respiratorie; la terza incentrata sull’indagine polisonnografica, la quarta sulla terapia medica e ventilatoria (lezione teorica e dimostrazione pratica), sull’utilizzo di devices intraorali e sul trattamento chirurgico. Due letture introdurranno gli argomenti di medicina legale più estesamente trattati nella seconda giornata di corso. Gli argomenti sviluppati nella prima giornata di Corso includono la terminologia dei disturbi del sonno, lo studio della struttura del sonno e dei suoi principali disturbi, il set-up completo del paziente per il monitoraggio polisonnografico, l'acquisizione dati e il report di un esame polisonnografico e la disamina degli interventi terapeutici non invasivi con cenni al trattamento chirurgico.